Il direttore

IL DIRETTORE

– Si accomodi. Lei è?
Buongiorno direttore, sono Lamberto Petrilli, ufficio paghe. Mi ha assunto lei, se lo ricorda?
– Cribbio, esiste un ufficio paghe?
Sa com’è. Gli stipendi, direttore. Il mutuo, la spesa, l’automobile…
– Vada a piedi, Petrilli. Si nutra di bacche, viva nei boschi. Non vedo perché dovremmo mantenerla!
Lavoro per la sua ditta, direttore. 
– Dovrebbe LEI pagare noi, per la madonna. Per caso compila i suoi cazzi di fogli al buio?
Veramente no, ho una lampada.
Che io pago. E magari anche si siede su una delle mie sedie?
Oddio, otto ore in piedi non ce la farei.
Ce la fa, ce la fa, mi creda. Da domani le verrà sequestrata la sedia. Cosa vuole da me?
Mi ha chiamato la sua segretaria. “Ti vuole parlare”, mi ha detto la signorina Esmeralda Cicconi
Ah. E lei chi sarebbe?
Petrilli, ufficio paghe.
Ah, sì. Ora ricordo. Mi dica quello che deve dirmi e si tolga dai piedi.
Ma direttore, è lei che mi ha fatto chiamare.
Mi sta contraddicendo Perulli?
Petrilli.
Non amo le sorprese, lo dovrebbe sapere. Ha presente i tedeschi quando bombardarono Pearl Harbor? Ecco…
Furono i giapponesi, direttore.
Stesso ceppo, non faccia il pignolo. Odio i pignoli, lo dovrebbe sapere. Mi sta facendo perdere tempo. E come scrisse Hemingway nel suo celebre libro, “Il vecchio e la ricerca del tempo perduto”, time is money. Dunque, si sbrighi.
Io non ho alcunché da dirle, direttore. 
E ALLORA PERCHE’ CACCHIO E’ VENUTO QUI? Lo sa le responsabilità che ho? Sono stato eletto il miglior direttore dell’azienda dell’anno corrente, non so se mi spiego. E il direttore più efficiente dal 2015 a oggi. Ovvero da quando mio fratello fondò la ditta. Le è chiaro?
Assolutamente. Allora tolgo il disturbo, direttore..
Bravo, e quindi non le interessa minimamente sapere ciò che ho da dirle? E si pettini quando è convocato dal direttore.
Me ne dolgo, ma sono calvo.
Si compri dei capelli, Peracci, con quel che la paghiamo!
Petrilli, comunque. 
Lei è insopportabile. Mi ricorda il Don Rodrigo dell’Odissea. See, sto parlando al muro, figurarsi se lei ha letto il romanzo di Conrad. Ha mai sentito questo nome, Petrilli? Le faccio una domanda più alla sua portata. Lei sa saltare la sua gamba?
Come, scusi?
Ho assunto un idiota. Solo pochi lo sanno fare e io sono tra questi. Stia a guardare, sottoposto. 
Vorrei avvertirla che è proprio dietro lo spigolo della libreria. Stia all’occhio.
Ammiri, Perucci. Oplà….. SBADADRAM. (E un rivolo di sangue fece serpentina da sotto la scrivania).
Direttore, si sente bene nonostante il taglio in testa, direi a occhio e croce, di venti centimetri? A ben guardare, proprio no. I tedeschi a Pearl Harbor, ma vaffanculo va.

THE END

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