La suocera

LA SUOCERA

– GianRaimondo, e allora questo tè?
Arriva signora Cornelia. Ecco, come lo vuole lei: a 62 gradi centigradi.
– E non schiacciare il sacchetto con il cucchiaio come fai sempre, accelerando il processo di colorazione, chiaro? Non sono scema, me ne accorgo.
– Sarà capitato una volta, signora Cornel…
Ah, taci. Ti ho beccato anche l’altro giorno, saranno state circa le 16.23. Eh, lui ha fretta. Hai sempre fretta tu. Il tè è un rito, ficcatelo bene in testa. Be’, testa. Non ho mai capito cosa diavolo trovi in te la mia adorata Eufrasia.
– Gradisce due biscotti?
L’ultima volta erano quelli del cane. Non mi freghi più GianRaimondo. Oggi ho gli occhiali. 
– Mi duole contraddirla, Cornelia…
Signora Cornelia, prego. Non pigliarti licenze senza autorizzazione.
Era tanto bravo e distinto quel dottorino che Eufrasia conobbe a Lourdes, poi sei arrivato tu. Nemmeno il tè sai fare. A parte che avrà sì e no cinquanta gradi e poi sa terribilmente di rosmarino.
– Ma è tè al rosmarino, signora Cornelia.
Ho visto ieri in vetrina da Luxor un diamante che starebbe benissimo sul dito della mia piccola Eufrasia. 
– Sarebbe magnifico, ma sono in cassa integrazione…
Ecco, un morto di fame doveva trovare la mia piccola Eufrasia. Poteva ben sposare Filiberto, il conte Filiberto Antinori di Ripafiorita, lui sì che sarebbe corso da Luxor.
– Al tempo aveva 85 anni, signora Cornelia. Dubito sulla corsa..
E be’?? Un uomo distinto non ha età, cretino. E a lui piaceva tanto Eufrasia. Ogni volta che la vedeva gli aumentava persino il fischio dell’enfisema. Se soltanto Eufri avesse ascoltato la sua mamma, oggi non sarebbe la moglie di un disintegrato.
– Cassintegrato. Ma per poco, sa. Le cose in ditta stanno migliorando.
C’è un caldo qui dentro. A che temperatura è il climatizzatore?
– A 23 gradi…
Ti ho detto 22,5. Il mezzo fa la differenza. Tu mi vuoi morta, GianRaimondo. Non vedi l’ora di buttarmi un pugnetto di terra sopra la bara. Nel frattempo, visto che non hai un tubo da fare, accompagnami dal parrucchiere. 
– Vado a preparare l’auto, signora Cornelia.
Hai ancora quella bagnarola color cipolla caramellata?
– Ma ades…
Adesso cosa? Se Eufrasia avesse sposato quell’ingegnere così a modo con la Jaguar… Era zoppo e balbuziente, però ci sapeva fare. Reggimi GianRaimondo non mi sento bene. Mi gira tutto e ho una terribile fitta allo stomaco. COSA HAI MESSO NEL TE’, BASTARD…
– Semplicemente 60 mg di triossido arsenioso, signora Cornelia. E’ giunto il momento del pugnetto. A volte se ne parla e…

THE END

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