Il paradiso non può attendere

Il paradiso non può attendere

 

 

– Oh tesoro, che regalo magnifico!! Cos’è, amore, una Ferrari?

Non hai mai capito un cazzo di auto, luce dei miei occhi. È una Aston Martin.

– Già la adoro.

Vorrei ben vedere il contrario, stupenda creatura. Vuoi salire?

– Non credo che il vestito lilla si abbini al rosè metallizzato dell’automobile. – – Vado a cambiarmi, mio macho irresistibile.

Ecco vai a cambiarti. Se puoi anche il cervello, adorata.

– Come hai detto Jean Luis?

Intanto stappo un buon vinello, Esmeralda. Ho detto.

– Lo sai che non devi bere, Jean Luis.

Lasciami almeno che nei miei ultimi tre mesi di vita, me la goda, porca puttana.

– Guarda tuo fratello Jean Francois: mai una trasgressione.

Infatti è morto, Esmeralda.

– Sì, ma è morto bene.

Che significa bene?

– Aveva il colesterolo a 190, capisci?

Peccato che il fegato era spappolato. Tale e quale a quello di nostro zio Jean Paul, sepolto a soli 49 anni.

– Eccomi, mio faro. Ti piace questo abitino in velocrespo?

Perfetto per l’Aston, mia dea.

– Ho una brutta notizia da darti. Ha appena telefonato Adelina: il giardiniere ha avuto un ictus. Pensa, mentre potava le rose.

Almeno non ha sofferto.

– In verità è svenuto dentro il roseto: gli hanno estratto 64 spine.

Povero diavolo. Tanto un brav’uomo. Ti ricordi quando fece risplendere il nostro giardino in occasione del funerale di tua sorella, stroncata da una leucemia a 26 anni?

– Eccome no, amore mio. Ricordi? Morì lo stesso giorno di tua cognata.

Quale? Brunilde o Genevieve?

– Oddio, è morta anche Genevieve?

Una polmonite.

– Oh Madonna. E come mai non ne sapevo nulla?

Perché hai l’Alzheimer.

– E che ne sarà di nostro figlio Nico, Jean Luis?

Erediterà, amore mio. Ora non crucciarti e sali su questa stramaledetta macchina, mi è costata 150 mila euro.

– Quale macchina?

Ah, sento una fitta alla bocca dello stomaco, Esmeralda. Chiama un’ambulanza.

– Stai per morire?

Non so, spero di no.

– Anche tuo nonno Ermes se ne andò con una fitta allo stomaco, ricordi?

Per forza glielo trapassarono con una baionetta.

– Però morì.

Nel 1915 difficilmente sopravvivevi con lo stomaco sbudellato.

– Dai, cerca di tirarti su. C’è una puntata di Grey’s Anatomy. Vorrei non perdermela. Jean Luis, JEAN LUIS ??? Che palle, proprio stasera dovevi morire.

Fine della 345ma puntata.

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