Il golfista

IL GOLFISTA

– Tiro io.
Infatti tocca a te, tira.
Ti dico subito che non gioco da un po’.
Succede. Vai.
– Ecco, la schiena.
Ti fa male?
– Sento giusto una fitta qui (mostra) all’apice dello swing. Mi sa che non potrò forzare più di tanto.
Non preoccuparti, dai su.
– Okay, vado. Sblam. Cazzo, tutta a destra, hai visto dov’è andata la palla?.
Sì, più o meno vicino a quelle piante laggiù.
– Sapevo, oggi non è giornata.
Forza, abbiamo appena cominciato.
– Sarà anche quella brioche che ho mangiato prima. Sapeva di scarico di Mercedes. E comunque anche tu sei andato corto.
Capita.
– Hai poi cambiato i ferri?.
No, sempre quelli.
– I miei sono nuovi di pacca. Dicono siano super. Eccoci qui. (Si mette in posizione) Potresti sposarti più a sinistra che vedo la tua ombra? Così, grazie. Sblam. Ma no, ma no.. ho preso troppo sotto. Eh, colpa di questa radice di merda. Hai visto dove è andata la palla?
Certo, ha fatto sette metri.
– Ho anche le scarpe troppo strette, Cristo. Di solito, lo sai, non mi lamento mai. Io ho fatto cinque e tu?
Veramente hai fatto sei.
– Come sei?
La prima sotto l’albero, la seconda l’hai mancata, terzo colpo a destra del green, approccio e due putt.
– Vero, giusto, scusa. È che a volte non ci sono con la testa. È tutto un casino qua dentro (si batte sulla fronte). Hai mica dell’acqua con te?
Ce l’ho in sacca. Tieni. (Beve).
– Ma è calda? Che schifo. Dimmelo: potevi comprarla tu, bravo. Vero. Ti sta anche a te sulle palle quella del bar?
No, è carina.
– Carina? Una stronza.. guarda. Andiamo avanti. A te l’onore amico mio. Sblam. Bello, peccato quella coda che tira a sinistra.
Boh, mi pare buona.
– Dici? Oggi proprio non sto bene. Sento pure un ronzio nell’orecchio sinistro. Sembra di no, ma influisce.
Eh certo.
– Buca tosta la cinque. Se fossi in forma volerei gli alberi, ma oggi è meglio non rischiare. Il dolore alla schiena aumenta. (si tocca).
Sbaglio o prima sentivi la fitta dall’altra parte?
– Eppure l’ho vista cadere qui, proprio dietro il cespuglio. Ah, eccola. È lei.
Scusa, ma non giocavi una pallina marca Titleist, questa è una Callaway!!
– È vero, non è la mia, evidentemente. Amen, dai palla persa. Torno indietro a tirare il quarto. Facevo meglio ad andare a Lourdes col treno violetto. Tutto contro di me.
Tira. Sblam.
Bravooo. Gran tiro…
– Porca puttana, adesso ho capito dove sbagliavo. Non tenevo giù la testa all’impatto. Che idiota.
Ma non era per la schiena?
– Mi sembra meglio adesso, sai. Ancora proprio una punta, però sento che se ne sta andando. Peccato tu sia finito nel lago… eh, purtroppo sì. Non ti sei girato con le spalle, ho visto. Alle volte lo sguardo di un amico è meglio di un maestro.. dopo ti spiego un esercizio fantastico. Uh, guarda. Un rovo selvatico di more.
Mah, non mi sembrano affatto more.
– Non ho una laurea per niente.
Sì, ma in economia e commercio.
– Mmm, buone… il retrogusto, però, è acido. Oddio, saranno mica velenose? E questa cos’è, bava? Madonna Santa mi si sta gonfiando il collo, mi manca il fiato, non respi.. comunque io una lezione, se fossi in te, la prende….”.
Te lo giuro, morissi qui. Ah, scusa sei tu che…
THE END

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