Le prime piogge

LE PRIME PIOGGE

di Gian Enrichetto Settembrini

Il cambio di stagione ti mette malumore. Porca troia.
“Direttore?”
“Che vuoi Settembrini?”
“Posso scrivere porca troia?”
“Tanto nessuno ti legge, comunque”.
“Come direttore?”
“Niente, Settembrini, niente, muoviti”.
“Grazie direttore”.
Dicevamo le prime piogge. Otto esseri umani su dieci, all’accorciarsi delle giornate, presentano segni inequivocabili di insofferenza sotto forma di ululati, stitichezza, abbondante peluria pubica, isteria, secchezza delle fauci, difficoltà di pisciare.
“Direttore?”
“Dio, Settembrini cosa vuoi ancora?”
“Posso scrivere pisciare o devo usare mingere?”
“Sbrigati, cazzo”
“Okay, direttore”.
Finalmente gli anziani affollano i bar alle tre del pomeriggio. Non se ne vedeva uno in giro da metà giugno, a quell’ora. Usano cappotti e berretti, anche se leggeri, ma si fanno riconoscere. Al bar ordinano punch e vin brulé, nonostante fuori ci siano 28 gradi. Tre mesi di aria condizionata ha infreddolito loro pure le budella. Li noti anche perché barcollano vistosamente. Per i punch, presumo, ma anche perché non sono abituati alla luce del giorno, costretti com’erano a uscire dopo mezzanotte per evitare la calura agostana. 
Anche le spiagge si avviano verso i silenzi autunnali. Pensate, tolgono tutti gli ombrelloni. Che poi è una rottura di coglioni…
“Direttore?”
“Settembrini, se mi chiami ancora una volta, giuro che ti sciolgo nell’acido”.
“Ultima, direttore. Posso scrivere rottura di coglioni?”
“Non serve che la scrivi, è il tuo feedback naturale”.
“Il tuo?”
“Signore, bloccami la mano assassina”.
“Allora lascio, direttore”.
Dicevo, è una rottura di coglioni toglierli adesso e rimetterli a maggio. Basterebbe magari chiuderli, ecco, tanto in autunno/inverno il sole non è poi così caldo. Sarebbe poi un bel risparmio in ruspe. I negozi di abbigliamento espongono già pellicce e colbacchi, ma è raro trovare un tizio e una tizia che indossi questi capi per prova, con fuori 34 gradi. I proprietari, furbi, in negozio tengono una temperatura di meno sei. 
Infine un accenno al cibo. I nostri consigli: Minestra di porri del Gennargentu, Frico di Torlano basso (ma lo si trova più facilmente a Rodeano Alto), Ossobuco del Salento, mandarini di Agrigento, torrone morbido di Dalmine Sud, uscita casello. Buon cambio di stagione a tutti.
“Finito, direttore, io andrei”.
“Settembrini, spero tu non abbia concluso con buon vattelappesca a tutti, come fai sempre. Ti strozzo con le mie mani”. 
“No, direttore”.
“Ah, Settembrini, ti ha detto la Turri che ha visto in redazione poco fa un pericoloso ragno del Togo? Se ti punge muori in dodici secondi. Ho appena chiamato i vigili. Settembrini, tutto bene? SETTEMBRINIIIIII”.

THE END

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